Villa Terronia (FG), giovedì 17 novembre 2011. PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. QUINTO GIORNO.



FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS




Presidente: Dr. Mariano Loiacono

PROGETTO “RAINBOW”

QUINTO GIORNO

DI NAVIGAZIONE…


Alberto, con eleganza ha prima preparato con Ripalta la cicoria da piantare e in seguito ha eliminato parte delle erbacce con vari attrezzi e con le mani nude. 
Luigi S., ha dato prova della sua forza non abbandonando mai la pala, nonostante la fatica del corpo.
 
L’elegantissimo Luigi C. ha aiutato Silvio a curare la siepe che delimita il perimetro della Villa, alternando momenti di relax steso sulla sdraio sotto il sole… voglio dire, la classe non è acqua!
 
Ruggero è riuscito ad arrivare dove altri non potevano: l’altezza e la sua precisione gli hanno permesso di raggiungere le cime più alte della siepe munito di forbici.
 
E poi Nicola, che con i suoi vent’anni, dopo aver tagliato l’erba ai piedi degl’alberi si è fatto trasportare nella cariola da Raffaele, che correndo lo ha spinto per il cortile di Villa Terronia.
 
Una menzione d’onore a Marinella, Dina e Daniela, tre provette contadine!
 
E mentre una parte di noi lavorava la terra, le donne rimaste in cucina ci hanno preparato un pranzo frugale, tipico della cultura contadina del meridione: caciocavallo, pomodori, pane, olive e un po’ di mortadella.
 
Il pranzo si è svolto all’aperto, in cerchio, riscaldati dal sole, sotto le musiche scelte da Lara che ci ha proposto un saluto al nostro Arcobaleno ascoltando “Somewhere over the Rainbow”.
 
Zi Pèp ha partecipando al nostro pranzo interagendo con tutti noi, raccontando indovinelli e aneddoti della sua vita.
 
Come spesso qui accade, da un momento di leggerezza, siamo transitati verso una dinamica intensa.

M. Antonietta, vedendo la passività di Flavio nell’interagire col gruppo e con Zi Pèp, ha cominciato a scuoterlo prima con la danza, poi stimolandolo nel fare un pensiero sulla mattinata e simulando un incontro di box con Davide.
 
Flavio ha continuato a non reagire, faticando anche a procurarsi il cibo fino a che Angela ha cominciato a condurlo nel venire a contatto con la sua morte, che è profonda e radicata in lui, tanto da farlo smettere di vivere e di sperare.
 
E’ stata proprio la commozione di Raffaele nel dire a Flavio che doveva sentire forte la speranza dentro di lui, a liberare le lacrime e le urla di Flavio che da troppo tempo ormai si erano rese silenti.
 
Importantissimo e di grande emozione è stato il contributo di Alberto: le sue grida profonde, volte ad aiutare Flavio ci hanno commosso.
 
Alby è riuscito a trasformare la sua iniziale paura  in energia di vita, tangibile per tutti noi e credo anche per lui.
 
La forza con cui ha richiamato Flavio alla vita ha toccato tutti i presenti, perché conoscendo la sua storia, abbiamo visto come il suo percorso stia dando dei frutti gustosi: mi sento di dire che Alberto ci sta insegnando quanto sia doloroso attraversare il canale da parto, ma al contempo quanto sia sacro tornare alla vita, ritornare alla propria interezza.
 
Anche Ruggero ha interagito con Flavio, incitandolo a non mollare, a trovare la forza, nonostante anche Ru fosse profondamente coinvolto dalle emozioni emerse.
 
Eka ci ha ricordato come possa essere importante valorizzare il negativo come punto di partenza, invitando Flavio a celebrare la sua “morte”.
 
La dinamica è proseguita e si è conclusa con Angela, Marilisa ed Enrico che hanno accolto Flavio, lo hanno cullato, massaggiato, gli hanno cantato la ninna nanna accompagnandolo nel sonno.
 
E’ scontato dire che la dinamica forte vissuta, ha smosso le nostre sensazioni relative alla morte e ha creato altre piccole dinamiche che hanno coinvolto Luigi C. e Luigi S.
 
Il pomeriggio intenso è proseguito con un momento di confronto e di teoria, di cui tutti sentivamo l’esigenza.
 
La nostra volontà è stata quella di raccontare le dinamiche vissute il giorno prima e di teorizzare la dinamica di Flavio a caldo, sentendo l’esigenza di non perdere nulla di ciò che era accaduto.
 
Lara e Marinella hanno comunicato in relazione all’interazione avuta con Luigi C. sottolineando l’importanza di vivere le dinamiche con più specificità, ovvero in più persone per poterle rendere più complete suonando più note possibili della Homelife.
 
La presenza di più persone durante una dinamica ha poi portato al concetto di accompagnamento, che è si dedicato ai nostri sei embrioni, ma del quale sentiamo anche noi l’esigenza per poter condurre dinamiche più complete.
 
Da più persone è stato ribadito il concetto di utero devoto, necessario per poter vivere pienamente la dinamica e per creare un clima di fiducia; a questo proposito Silvio ci ha fatto riflettere su quanto le situazioni cosiddette “psicotiche” abbiano subito più volte delusioni e tradimenti.
 
Il confronto è proseguito affrontando ulteriori aspetti: dobbiamo crescere imparando ad ascoltare gli stati quiete nostri e delle persone con cui entriamo in dinamica, rispettandoci e rispettando, arrivando poi a selezionare un bisogno più chiaro e mirato nostro e di chi è con noi coinvolto, consapevoli del fatto che spesso il bisogno iniziale può modificarsi in corso d’opera.
 
E’ stata l’unità didattica dell’Homelife a condurci in questo momento di teoria, dando risalto a ciò che sappiamo fare e agli ambiti in cui dobbiamo ancora crescere; Marinella ha comunicato la difficoltà di sapere vivere la transizione, di prepararsi ad eventuali drop out e di non dimenticarsi dei possibili momenti di standby.
 
Le persone coinvolte hanno poi raccontato le altre dinamiche vissute: Enrico con Ruggero, M. Antonietta con Nicola, Davide con Luigi S., Daniela e Luigi T. con Alberto.

A conclusione è stata riportata l’attenzione su quanto sia importante, dopo una dinamica, data la stanchezza che la dinamica spesso genera anche se positiva, tornare nella storia.
Le cosiddette
Marta
e
Angela

“I figli non si tradiscono”.
(Cit. Silvio)
“Hai una voglia di piangere che Dio ne ha pietà”.
(Cit. Angela)
“Mi sento come una betulla”…
(Cit. Alberto)
“Ho vissuto… ce l’ho fatta”!
(Cit. Nicola)

2 Commenti

  1. filippo di altamura

    sono contento che state riuscendo ad aiutare Flavio, cosa che qui non siamo riusciti a fare…concordo con Eka nel celebrare la morte, forse era anche questo che gli mancava, qualcuno che celebrasse la sua morte, invece di volerlo sempre "vivo"…avanti tutta allora, per Flavio e per tutti gli altri.

  2. annamaria

    E' commovente leggervi, è un pò come respirare l'intensità dei momenti che ci raccontate. Un abbraccio particolare ad Alberto che finalmente, da grande nuotatore quale è, si tuffa attraverso il suo codice biorganico nella vita di altri. L'immagine di Nico sulla cariola è bellissima, un bacio grande grande a lui. A tutti voi un abbraccio

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

FACEBOOK

5x1000-Fondazione Nuova Specie