Albino (BG), lunedì 31 ottobre 2011. APPROCCIO GLOBALE ALL’ADOLESCENZA. Terza giornata.







FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS


Presidente: Dr. Mariano Loiacono

APPROCCIO GLOBALE

ALL’ADOLESCENZA.
TERZA GIORNATA.

Il Dr. Loiacono apre la giornata riprendendo in considerazione alcune dinamiche che si erano svolte il giorno prima, in particolare quella di Andrea, dove la morte di un vero accompagnatore, il padre, ha mosso anche gli equilibri della coppia, permettendo a Francesca di conoscere aspetti nuovi del marito e di arrivare a vederne il dolore in profondità.


Segue la presentazione da parte di Giovanna della giornata che si terrà a Foggia il 21 marzo 2012 sull’insieme femminile-maschile, in cui chiede ad ognuno di noi di inviarle contributi sull’argomento principale che sarà il tradimento.
 
Segue la verifica del progetto di accompagnamento nei confronti di Francesco
Il Dr. Loiacono ci fa rilevare quanto siamo stati una ‘legione’ in quanto individui in grado di esprimere una molteplice capacità di amare, di accogliere il Francesco bambino nei suoi bisogni più profondi e di accompagnarlo in modo continuativo. In questo modo Francesco si è potuto permettere di svestirsi dei suoi schemi e di essere accolto ‘sul campo’ creandogli ambiti di crescita. Avere paura è buono… basta non avere paura della paura e credere nella possibilità della rinascita. Infatti è stato Francesco stesso a darci tutte le informazioni, bisognava saperle ascoltare e decodificare.


L’accompagnamento fatto è simile a quello di cui hanno bisogno gli adolescenti e i primi accompagnatori sono i genitori. A questo punto interviene Mariagrazia con la sua testimonianza, in cui emerge come i nodi adolescenziali dei genitori influiscano sull’accompagnamento dei figli. L’arte di accompagnare le fasi di transizione non è facile: non si deve andare subito incontro ai bisogni dei figli, il viaggio deve essere il loro,  ma allo stesso tempo essere da contrappeso significa far vedere all’altro la parte che in quel momento non vede.
 
I riti di passaggio o di iniziazione quale è quello dell’adolescenza avvengono attraverso delle fasi precise come teorizzato da Van Gennep ed in modo simile da Turner ed il Dr. Loiacono ce le illustra a partire dall’unità didattica ‘unità di crisi’. Con la potenza di un vulcano l’adolescente rompe un ordine univoco (univocis: “una sola voce”) quale è rappresentato dalla membrana etnoculturale, imprinting dell’infanzia, per aprirsi verso la molteplicità di parti proprie.


Questo processo non avviene in modo indolore, ma attraverso il percorrere e ripercorrere in modo ossessivo i vari stadi della transizione illustrati attraverso le ‘7 note della Homelife’.  In diverse situazioni però c’è il rischio di uscire dal circuito (drop out)  e la paura di un nuovo fallimento rende difficile rientrarvi. Quando all’adolescente si nega la possibilità di essere creativo, questo genera dolore, delusione, rabbia e senso di colpa. In questa fase può cadere nell’illusione di rientrare nel ciclo della transizione attraverso l’uso di sostanze. Questo è uno dei motivi dell’importanza dell’accompagnatore che deve rappresentarsi come un punto di riferimento saldo.

A questo proposito ci è sembrato particolarmente significativa l’immersione di Renato dalla quale è emerso quanto faccia bene ai figli un genitore che racconta la sua vita vera e le sue difficoltà. Questo aiuta il figlio a capire che l’importante non è non sbagliare, ma sapersi rialzare ogni volta. 

Maddalena,
Giuseppe,
Cristina,
Paola

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