Foggia, venerdì 14 ottobre 2011. ARTICOLO INERENTE IL PROGETTO FAAMA – GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (online).
« Noi come Colombo abbiamo superato le colonne d’Ercole, per scoprire il nuovo continente della psicosi, che non si può classificare come malattia genetica attualmente curata con psicofarmaci, i quali portano alla cronicizzazione della malattia – dice il medico -. In realtà noi, con la nostra esperienza ultraventennale, ci occupiamo di capire cos’è innanzitutto la psicosi, ovvero una manciata crescita del soggetto. Cosa facciamo? Eliminiamo gradualmente i farmaci ».
Perché chiamare il nuovo progetto Faama?
Un metodo rivoluzionario, il cui seme è racchiuso proprio in quella vetusta palazzina situata nella Foggia vecchia, dove un tempo sorgeva l’antico ospedale dauno. Oggi l’opera Loiacono, si è ramificato, creando dei centri satelliti in tutt’Italia e non solo. « Purtroppo ho un grande rammarico, quello che malgrado l’affluenza soprattutto di giovani da ogni parte d’Italia, a Foggia ci sia una certa diffidenza sul Metodo della Salute, addirittura vogliono toglierci i nostri tre posti-letto, dopo l’ultimo accordo tra Università e Regione ».
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ADOTTA LUIGI
ADULTO PSICOTICO
Un progetto rivoluzionario:
Le famiglie che partecipano al progetto non sono scelte a caso, a loro volta hanno avuto modo di apprezzare il Metodo alla Salute.
« Ora Luigi non prende più farmaci – spiega Michela – anche la sua mamma è stata nostra ospite. Per noi, anche se Luigi ha praticamente la nostra età, è come un quarto figlio. Gioca con i nostri bambini, usciamo e parliamo tanto. Adesso si entra nella seconda fase del progetto, Luigi andrà a vivere da solo, in un appartamento nel nostro quartiere popolare, denominato Archi. Insieme stiamo arredando la casa, abbiamo scelto i colori con cui dipingere le pareti. Di progressi Luigi ne ha fatti tanti, ora riesce a fare la spesa da solo, conosce un po’ di gente nel quartiere ».
Luigi abiterà ad Ancona per un anno, ormai il giovane foggiano è pronto per il suo secondo step. La casa di Luigi ora ha un nome: la “fabella del poeta”. Cosa significa? « E’ stato Luigi a volerla chiamare in questo modo – la spiegazione di Michela e Silvio –
» il giovane ha una passione per la poesia, in versi riesce ad esprimere le sue emozioni per troppo tempo imprigionate. Luigi nell’età adolescenziale ha cominciato ad avere i primi problemi, i suoi genitori gli sono stati vicino, il pellegrinare tra comunità e centri ospedalieri ed intanto i suoi tormenti non lo abbandonavano. Ora è un ragazzo che sta iniziando a camminare con le sue gambe.Raffaele Francia, Bari | 13-10-2011 | 19:56
- Michela e Silvio: GRAZIE! Condivisione e abbracci, farmaci indispensabili. Ciao Luigi, amico poeta.
Ben hur, San Pietro Vernotico | 13-10-2011 | 16:11
- Per fortuna si leggono notizie del genere che ci fanno rincuorare e sperare nel futuro.sono queste persone che con i fatti dimostrano la bontà e non le chiacchiere di molti personaggi illustri.
- Persone eccezionali!!!!
- Bellissimo gesto…Saranno ricambiati con tutto l amore Che quel ragazzo saprà donare. DA piccola i miei accoglievano una bambina down durante le vacanze scolastiche..è stata una bellissima esperienza DI vita per me e per i miei fratelli e ancora oggi siamo in contatti con lei, Che consideramo come una sorella.
Fabio | 13-10-2011 | 10:40
- Bellissima storia… complimenti al Prof. ma anche alla giovane coppia ed al coraggio di fare una scelta così gravosa!