Tra Piemonte e Val D’Aosta, 03-07/08/2011. CROSSINGOVER TRA AMICI DOPO LA SETTIMANA INTENSIVA DI FINE LUGLIO…



M
EMORIA STORICA
,


VIVA ED

EMOTIVA

“ERAVAMO 8 AMICI

on the road:


incontro tra disagio e asintomaticità”

Tutto è nato nel corridoio del Centro di Medicina Sociale di Foggia, durante l’ultima settimana intensiva di Luglio scorso, dove tra dinamiche e incontri, alcuni di noi hanno espresso il desiderio di prolungare quella dimensione di scambio e amicizia che tanto intensamente si respira durante le settimane intensive e la proposta è stata: perché non partire insieme per qualche giorno? Zaino in spalla e pochi quattrini, ma tanto, tanto entusiasmo.



E’ stato così che è iniziata questa avventura: incontriamoci tutti a casa di Marco a Ivrea e da lì proseguiamo in cerca di un campeggio in montagna. Prima Floriana e Marco, poi Flavia, Daniela e Nicola, Mirko, Serena e Francesco; nel giro di qualche ora Loretta, mamma di Marco, si è vista invadere la casa da questi ragazzi affamati di cibo e calore.





Prima Tappa: Aosta

Dopo un pranzo luculliano a casa di Marco, con la pancia piena, siamo partiti alla volta di Aosta, città avvolta dalle montagne. I resti romani e la via principale hanno subito lasciato spazio alla nostra attività maggiore, stare insieme a chiacchierare. Questa è stata una realtà costante in questi giorni di vacanza insieme; è emerso in maniera preponderante il desiderio di raccontarsi, scambiare emozioni e pezzi di vita, chiedere aiuto riconoscendosi nelle difficoltà dell’altro. E’stato naturale parlare del proprio disagio senza paura di essere giudicati. E deve esser stata proprio questa dimensione di libertà e accoglienza che ci ha permesso di godere di parole e racconti e anche della buona cucina valdostana!



Tornati a casa di Marco, tra scherzi e buon umore, ci siamo addormentati per recuperare le forze in previsione della partenza per il campeggio.

Il maltempo ha tentato di farci desistere, ma avevamo ben presente che neanche la pioggia ci avrebbe fermati e che nella peggiore delle ipotesi saremmo rimasti in tenda a praticare Reiki, pregare, leggere e come sempre, chiacchierare.



Seconda tappa:


Limone di Piemonte, per gli amici Limoncello

Arrivati nell’unico campeggio in zona, i nostri esperti campeggiatori Marco e Francesco hanno montato le tende, mentre Serena faceva la fotoreporter, Nicola pregava, Mirko, Floriana e Daniela si occupavano della cena e Flavia aiutava come meglio poteva videointervistando i fantastici sette.





Una tenda e qualche coperta ci hanno riparati e tra mal di schiena, acciacchi e allergie ci siamo risvegliati impazienti di fare l’escursione in “alta” montagna.

Pronti, partenza, vaiii: “allora dai” di Gaber è stato il ritornello della mattinata e nonostante alcuni di noi pensassero di non avere forze, abbiamo iniziato il nostro cammino sulle Alpi marittime.





E’stato bello vedere come lo stare insieme, spronarsi a vicenda, svelare le proprie paure abbia reso possibile il raggiungimento della “vetta”.

E tra i racconti di Mirko, le lacrime di Nicola, la rabbia di Marco, l’accoglienza di Daniela, la dolcezza di Floriana, la pazienza di Serena, il pragmatismo di Francesco, il saper far festa di Flavia, la passeggiata in montagna è stata unica.








Terza tappa: Sacra di San Michele

La pioggia il terzo giorno ha avuto la meglio e abbiamo deciso di avvicinarci alla base (Ivrea), visitando la Sacra di San Michele, una abbazia medioevale in val di Susa.

L’atmosfera contemplativa, unita alla pioggia, ha fatto si che la visita della abbazia assumesse le sembianze di un’esperienza quasi mistica: il saper mescolare leggerezza e profondità ci ha aiutati a cogliere il valore della riflessione, ma anche a saper andare oltre riuscendo a fare teoria tutti insieme.





Tornati a Ivrea polenta e salsiccia ci hanno rinfrancati e il dispiacere di salutarci il giorno dopo era già nell’aria.

Condividere tempo, spazi, ma soprattutto emozioni ha creato un legame fortissimo tra noi e la paura di tornare a casa e sentirci soli è stata tanta.

Oggi sappiamo che possiamo contare l’uno sull’altra e che le distanze geografiche sono solo un limite mentale. Lo scambio semina e l’amicizia cresce.



Grazie
alle esperienze fatte nell’ambito del Metodo alla Salute abbiamo saputo affrontare i momenti di crisi, mettendoci in gioco, accogliendo ciò che la Vita ha voluto donarci in questi giorni insieme.

Siamo tornati ognuno nella propria realtà (storia) con la certezza che nella peggiore delle ipotesi, uniti, possiamo farcela!

Flavia

e

Floriana

1 Commento/i

  1. filippo

    che bel "minestrone" di diversità in alta montagna;-)…un saluto a tutti, terroni, polentoni e centristi;-)

    filippo da altamura

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