Foggia, lunedì 4 luglio 2011. Corso su “DINAMICHE METASTORICHE: QUALI, DOVE, COME E PERCHE'”. PRIMA GIORNATA.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente Dr. Mariano Loiacono


RESOCONTO DELLA PRIMA GIORNATA
DEL CORSO
“DINAMICHE METASTORICHE:

QUALI, DOVE, COME E PERCHE'”

La Metastoria, questa sconosciuta! E’ la fonte della vita, e più ce ne allontaniamo più cresce il dis-agio.
Questo corso è da Mariano dedicato a chi nella Metastoria non ci crede… ancora,
dedicato a chi, affamato di Metastoria, ha dovuto accontentarsi di una religiosità parziale e infantile che l’ha ferito,
dedicato a chi della Metastoria è innamorato (come padre Eliseo, richiamato dall’Etiopia proprio da questo forte rullo di tamburi metastorici);
dedicato a chi si impegna in un progetto metastorico per espugnare una fortezza psicotica incarnata in Luigi (progetto Rainbow),
dedicato a tutti i partecipanti per aiutarli a ri-conoscere dei tesori che già abbiamo dentro di noi e che i vecchi punti di vista non riconoscono.


Questo ultimo corso in questa sede storica di via Arpi, che ha visto nascere e crescere Metodo Alla Salute, inizia con le Benedizioni e le Maledizioni. Prima con il linguaggio musicale-universale dell’organetto di Giacomo, che il disagio-fame di Metastoria ha portato in psichiatria e che ora viene “bandito” dalla comunità psichiatrica perché non prende psicofarmaci; poi con quello delle neo-madri e dei neo-padri che presentano alla comunità le figlie e i figli; poi delle donne in gravidanza, poi con le voci molteplici dei corsisti.

Perché questo corso? Perché c’è bisogno di metastoria per uscire da una schiavitù sottile dove ciascuno di noi obbedisce al faraone dell’economia finanziaria, massima espressione di un punto di vista psicotico e parziale, che ci costringe a vivere una vita chiusa in una storia ossessiva compulsiva nel produrre all’infinito gli stessi mattoni con lo stesso fango, senza una terra promessa in cui andare. Economia che va anche contro se stessa (vuole boicottare il Centro che “va benissimo”) pur di eliminare chi ha la forza per ribaltare il potere dominante.

E’ un nostro diritto-dovere utilizzare ciò che già siamo per “liberarci” in questo “periodo storico favorevole alla crescita”: il disagio diffuso infatti ci mette in crisi, ci dà una spinta ad andare aldilà delle dinamiche di morte, senza pro-getti, pro-spettive: pro = “buttarsi avanti” – a favore della vita in modo credibile.

Non possono più aiutarci le istituzioni che avevano un potere in sé, ma ora sono di cartapesta.

CHI può tenere un corso così? Un “Maestro”: chi dovrebbe saperne di più; chi “fa per primo perché non ha paura delle brutte figure”, è più solidale; chi fa dinamiche metastoriche da una vita, da quando a due mesi, nell’utero materno, ha condiviso con la madre un’esperienza di morte e si è aggrappato alla Metastoria per transitare nella Trascendenza, aiutato da un forte codice simbolico per rappresentarsi la Metastoria. Un Maestro che, nel caso di Mariano, ha iniziato sì un percorso SIMBOLICO, ma che le ferite nel codice analogico (= “corpo”), in una voce a lungo balbuziente, e poi nel codice bio-organico (= “emozioni”), con una malattia autoimmunitaria, hanno costretto ad attraversare il TUNNEL SOLITARIO dove HA INCARNATO CIO’ CHE SI ERA RAPPRESENTATO” che è sfociato poi nel “Graal alla Salute”, nel Metodo.


In questa nuova fase c’è bisogno di persone affidabili e questo corso ci darà strumenti per diventarlo: una chitarra a sette corde, sette metafore che ci aprono la vista, ci aiutano a vedere cose nuove. Sette unità didattiche da approfondire, rivisitare e “ACCORDARE”: HOME-LIFE, QUADRANGOLARE, COMMUNITOMETRO, UNITA’ DI CRISI, GRAAL ALLA SALUTE, PIRAMIDE DEL SARVAS e CROSSING OVER.
Inoltre verranno analizzate alcune teorie antenate “mito-poietiche” (fiabe e miti, che raccontano ciò che sta in profondità) e verrà “semitato” un progetto di gravidanza, il progetto “Rainbow”.

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Il pomeriggio inizia con musica e con la fiaba de Il Principe che credeva di essere un gallo (nel libricino che Cindy regala a Mariano) e poi con la lettura e il commento globale alla fiaba integrale (versione inedita per tutti) de La Bella Addormentata nel bosco.

Perché? Perché il corso? Perché abbiamo bisogno di dinamiche Metastoriche?

Il commento di questa fiaba (a cui l’autore stesso invece riconosce solo un piccolo insegnamento) ci aiuta a cogliere che c’è sempre una cornice alla nostra esistenza, una cornice che la chiude, la fa morire e per rinascere bisogna attraversare il tunnel di morte (100 anni di addormentamento) e iniziare un nuovo ciclo.


Come ogni fiaba che si rispetti inizia con l’anello diabolico, morte, rottura, cambiamento… e finisce con lo “spettacolo”.

Parla di Re e Regina che regnano quel mondo perché parla di meccanismi universali, che riguardano tutti. Parte da uno Stato Quiete dove la Storia vuole fare discendenza e per fare ciò è capace di tutto. E quando il Re e la Regina hanno discendenza pensano di non dover cambiare. Chiamano le Fate, rappresentanti di quella Metastoria, ma “dimenticano” la vecchia fata (le cose antiche, antenate, le cose scomode, che non si fanno vedere…) e da questa dimenticanza ha origine il debito originario.
Una Fata – “parte di metastoria ancora aperta al negativo” – coglie i segnali di rabbia, vede il nodo che si sta formando e… aspetta, aspetta che il negativo si evidenzi per intervenire in modo conseguente.

Da questo debito che nasce nell’infanzia e si rivela poi nell’adolescenza, al padre-Re che fa bandire i fusi, il negativo, non vuole vederlo, vuole evitarlo; alle nostre parti profonde che si addormentano e molte altre fioriscono intorno per nasconderle e proteggerle… fino al kairòs, il momento opportuno dell’incontro con il personaggio Metastorico, che è fuori dalla nostra storia e da lontano vede = fa teoria, interroga, chiede a chi ha memoria storica ed è legato alla terra… riconosce e si innamora delle nostre parti profonde e si mette in dinamica con audacia e determinazione. Vede e crede nello spettacolo che sarà… prima di vederlo, e lo fa accadere.

Ma ciò che insegna a compiere un’ulteriore crescita metastorica ci viene dalla parte inedita della fiaba, quando il principe diventa Re e mostra le sue nuove parti acquisite alla Regina e incontriamo la madre-orca, che si ciba delle nostre parti-bambine vive. Solo rientrando nella propria storia al momento opportuno (kairòs) per far morire ciò che ha creato i debiti, ma anche con gratitudine e riconoscimento, riusciamo a sciogliere i nodi che ci fanno restare bambini appetibili per gli orchi.

La prima giornata si conclude con le riflessioni dei corsisti e con l’applicazione degli insegnamenti della fiaba alla storia di Antonella che ora ha Benedetta e Raffaele come madrina e padrino-accompagnatori per la seconda parte della propria fiaba personale: riconciliarsi con il maschile e il femminile.

Ermanna

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