UN CORSO A FOGGIA PER UN PASSETTO METASTORICO AD ANCONA

Presidente Dr. Mariano Loiacono
UN CORSO A FOGGIA
PER UN “PASSETTO” METASTORICO
AD ANCONA
Dopo la conclusione del corso “Mettersi in relazione e comunicare: diverse modalità e opportunità”, durante il quale si è svolto anche il seminario “L’Insieme Femminile e Maschile”, approfittando dello spostamento di Mariano nelle Marche in occasione del convegno di chiusura del progetto “Cohabitat”, abbiamo iniziato un laboratorio sperimentale di dinamiche metastoriche per gruppi di soli uomini composto da me (Silvio), Paride, Cristian, Luca, Antonio, Mariano; con l’obiettivo di crescere nell’intero maschile-femminile verso cui ognuno può tendere, maschio o femmina che sia.
Così, grazie alla proposta di Mariano, abbiamo scelto di iniziare questa sperimentazione nella “Grotta dei Quattro Antenati”, situata nella bellissima spiaggia rocciosa del Passetto di Ancona, in compagnia dei quattro antenati più antichi della storia della vita: l’aria, la terra, il sole, il mare.
Nella sera del 29 Marzo, come gruppo di maschi che doveva scendere nella “Grotta dei Quattro Antenati” ci siamo incontrati presso il “Cenacolo di Sichela” e, dopo avere cenato, abbiamo condiviso, insieme alle varie donne presenti, un bilancio preventivo in cui ognuno ha potuto esprimere le proprie condizioni di partenza e le aspettative riguardo l’esperienza che si sarebbe affrontata.
Dopo avere concluso il bilancio, ognuna delle donne ha formulato la propria benedizione come augurio per il viaggio in profondità che noi maschi ci eravamo proposti di fare.
Dopo essere stati benedetti, il gruppo dei maschi sperimentatori ha lasciato il gruppo delle donne nel “Cenacolo di Sichela”, per inoltrarsi nella notte profonda verso la “Grotta dei Quattro antenati” alla ricerca del proprio intero maschile-femminile. Giunti alla grotta nella notte oscura, ci siamo subito preparati per andare a dormire. Già durante la notte abbiamo potuto condividere il sonno dividendoci nei due letti in gruppi da tre, potendo in questo modo viverci una stretta vicinanza fisica tra maschi. Infatti, come emerso anche durante il seminario del 21 Marzo, per riscoprire l’intero maschile-femminile, non possiamo fermarci a dei concetti astratti ma siamo obbligati a farlo attraverso i nostri codici più profondi.
La mattina seguente, gli antenati della vita preannunciavano che sarebbe stata una giornata importante per la sacralità delle dinamiche che ci eravamo proposti di fare. Infatti splendeva un sole stupendo, soffiava un vento fresco che accarezzava le piccole onde del mare e le rocce risaltavano maestosamente nel gioco di luci ed ombre creato dal sole che si innalzava in cielo.
Dopo avere fatto una buona colazione di fronte al mare, ci siamo riuniti in cerchio per ipotizzare un percorso da seguire durante la giornata. Ascoltate le varie proposte, Mariano ci ha indicato di ricordarci di tornare alla semplicità delle fasi del “Graal Alla Salute” sulle quali si basano anche i “Gruppi Alla Salute”.
Così abbiamo iniziato la nostra sperimentazione con la fase dei “pensieri antenati” e, dopo Paride, Mariano ha fatto il suo “pensiero” che è stato fondamentale per il senso delle dinamiche che poi sono avvenute.
Mariano ci ha introdotto in ciò che dovevamo fare ricordandoci due frasi che esprimevano il maschile e femminile come due opposti in contrapposizione: la prima, come espressione di un maschile assoluto, è “Me ne frego”, che è stata uno slogan del periodo fascista; mentre la seconda, come espressione di un femminile assoluto è “I care” che significa “Mi prendo cura” “Ho a cuore” e fu uno slogan di Don Milani in chiara contrapposizione allo slogan fascista.
Mariano ha espresso come ognuno di noi per vivere con interezza il viaggio della vita deve poter esprimere insieme entrambe le parti. Sia un maschile assoluto che un femminile assoluto non permettono delle dinamiche di crescita, facendoci rimanere per sempre in schemi infantili utili per chi non vuole entrare in crisi e cambiare.
Dopo avere fatto questo pensiero, ha riportato alcune parti della storia della sua vita, riconoscendosi il dolore per avere vissuto queste due parti come opposti in contrapposizione. Ha raccontato di come sia stato privato del suo maschile dai modi violenti del padre e da come la religione fu una soluzione alla sua incapacità di esprimere il proprio maschile, riconoscendo nel femminile assoluto un globale massimo in cui identificarsi. Ha poi raccontato della nascita della sua ricerca nel 1966 e del suo successivo percorso all’interno del centro, e di come questo gli abbia permesso di crescere nel suo maschile, contraddicendo degli assoluti che riconosceva come parziali (es. la Psichiatria tradizionale) e difendendo il suo progetto Nuova Specie che sentiva di dover far crescere e diffondere.
Terminata questa parte, dopo un pensiero di Cristian, è stato il turno di Antonio. Antonio, nell’esprimere il suo pensiero, è stato ridondante facendo emergere le sue difficoltà a manifestare il suo maschile profondo e a mostrare i suoi reali bisogni. Mariano, notando questi aspetti, lo ha interrotto, facendogli riconoscere come ancora fosse incapace di esprimere direttamente i suoi bisogni e come, nella sua vita, avesse espresso sopratutto un femminile assoluto iperattivo verso l’esterno, necessario a lui per non fermarsi e vivere il proprio dolore profondo, legato al fatto di essersi dovuto negare fin da bambino il proprio maschile. Grazie a questo intervento di Mariano, si è poi creata una dinamica metastorica che è scesa molto in profondità, nella quale Antonio è stato aiutato, attraverso il codice analogico di tutti i maschi presenti, a ritornare a vivere il senso di morte che aveva originato la sua iperattività verso l’esterno come soluzione per non esprimere il proprio maschile; si è dovuto, così, confrontare con gli altri maschili, di cui aveva paura come aveva avuto paura del padre. Grazie a questa dinamica, Antonio è potuto ritornare a viversi il dolore della mancanza del suo maschile ed è riuscito a ritornare ad esprimere, in parte, la rabbia e la tristezza per essersi vissuto in precedenza come uno schiavo con soli doveri e nessun diritto.
Dopo questa dinamica sacra, è stata fatta teoria su tutte le varie fasi che si erano succedute durante la mattina, per riconoscerle come parti del “fondo comune” profondo della vita a cui la dinamica con Antonio ci aveva riportato.
Terminata la teoria, abbiamo fatto la pausa pranzo e, terminato il pranzo, pieni del cibo e delle dinamiche avvenute, ci siamo addormentati tutti fino alle quattro e mezza di pomeriggio.
Nella ripresa, Mariano, verificando come fosse importante aiutare Antonio a procedere dopo la dinamica profonda che era avvenuta, ci ha proposto di ritornare al “Cenacolo di Sichela” dove ci saremmo potuti confrontare con Sara e Linda e le altre donne presenti, per decidere insieme quali fossero le condizioni più adatte per aiutare Antonio a fare esprimere il proprio maschile.
Ognuno del gruppo dei maschi ha sentito buona questa proposta, e così siamo ritornati presso il Cenacolo, dove le donne ci aspettavano per essere aggiornate e per aiutarci nella dinamica metastorica con Antonio.
Dopo averle aggiornate, Sara ha espresso come sentisse buono ciò che avevamo fatto per Antonio e che anche lei, nel rapporto coniugale con lui, avesse riconosciuto i nodi di Antonio emersi durante la dinamica.
Successivamente ci siamo accordati insieme su come procedere nei prossimi mesi, accogliendo la proposta di Antonio, dopo anni in cui ha investito continuamente all’esterno, di prendersi una pausa per dedicarsi al rapporto con il suo maschile e con la sua famiglia d’origine.
Terminata questa parte, abbiamo fatto teoria sull’incontro pomeridiano presso il Cenacolo e ci siamo divisi nuovamente. Il gruppo di ricercatori maschi se ne è tornato in grotta, a parte Antonio che ha preferito tornarsene a casa per riposare e rielaborare la dinamica vissuta.
La mattina del Giovedì gli antenati della vita hanno continuato a sostenerci esprimendosi nella loro bellezza, e noi abbiamo terminato questa prima sperimentazione facendo un bilancio di verifica sull’esperienza svolta. E’ emerso la bontà di ciò che avevamo fatto e di come ognuno desideri continuare a sperimentarsi tra gruppi di maschi che abbiano già fatto un percorso e che si propongano di fare dinamiche metastoriche per arrivare a riscoprire il piacere di viversi l’intero maschile-femminile .
Luca è stato nominato segretario del Laboratorio di maschi alla ricerca del proprio maschile-femminile, e si proporrà lui stesso di organizzare i prossimi incontri.
UN APPLAUSO DI INCORAGGIAMENTO!
2 Commenti
Gabriella
Ho aspettato con desiderio il primo post di queste importanti tappe della Fondazione Nuova Specie e vi ringrazio per aver condiviso anche questi momenti particolari. A voi Uomini di Nuova Specie grazie per il coraggio che dimostrate nell'esprimere la vostra sensibilità e nell'aprire una strada per tutti coloro che vorranno seguire il vostro esempio. Ad Antonio un forte abbraccio di incoraggiamento per non fermarsi e proseguire nella conoscenza/accoglienza del suo antico dolore.
betta fenu
Un Avanti tutta per il vostro viaggio verso l'integrazione armonica di maschile e femminile e Complimenti a tutti, per la profondità di questa iniziativa. Un abbraccio Betta