AUGURI DI MARIANO LOIACONO PER UN NATALE DI SCAMBI VIVI E ORDINARI
IN CUI SIA TU A NASCERE
come sai il notaio ha fatto saltare la nascita della Fondazione Nuova Specie per il 24 dicembre, e questo mi ha addolorato non poco perché quest’anno avrei voluto festeggiare il Natale al di là dei soliti stereotipi legati a una nascita importante di troppi secoli fa.
Ancora di più non mi piace questa ripetitiva millenaria ricorrenza perché di legato alla nascita oggi c’è ben poco e tutto si esaurisce nei soliti auguri, doni e pranzi particolari. Tutte cose buone ma col Natale che c’entrano? Anche perché sono cose che facciamo abbondantemente tutti i giorni e non basta certo una festa in più per disintossicarci dall’adattamento al solito menù di relazioni.
Quest’anno avrei voluto festeggiare con la Fondazione una vera nascita per me e per tanti altri, venuta dopo una lunga gravidanza di 44 anni. Nella tregiorni di Pescara sicuramente festeggeremo la nascita di parti nostre che da tempo erano sotterrate e non si facevano più vedere: il bambinello è ognuno di noi, anche chi come me tra qualche mese compie 63 anni.
Per quest’anno ti invito a fare la prova di sentirti tu il bambinello che deve nascere e trovare una parte di te che vuole uscire fuori e farsi partorire da te. Se proprio non c’è o non la senti ancora, prova a sentirti povero, a sentirti tu infreddolito in una mangiatoia per non aver trovato il giusto alloggio e prova a desiderare di nascere appena possibile, magari a primavera insieme agli alberi e ai prati.
Una cosa ti chiederei di fare quest’anno, comunque vada la tua nascita: comincia a rinunciare ai soliti auguri, doni e pranzi particolari, accontentati di scambi vivi ordinari che già sei in grado di dare e ricevere.
Comunque, la nascita della Fondazione Nuova Specie è solamente rimandata a data che tra giorni ti comunicheremo.
Personalmente, in questo Natale, ho deciso di risparmiare sul solito menù natalizio e sostenere la Fondazione con una ulteriore donazione per far nascere il “villaggio quadrimensionale” sul terreno che il Consiglio Comunale, nella seduta dello scorso martedì 14 dicembre, ci ha dati in comodato gratuito per 50 anni.
Ti lascio un pensiero globale che spero entri nel tuo immaginario e ti faccia sognare, insieme a tanti di noi, “Un tempo globale”.
È tempo, il nostro, assai particolare per la storia di noi uomini, forse un tempo senza precedenti.
È un tempo, questo, in cui le coscienze si manifestano evanescenti, disagiate, vicine alla frammentazione di vita e prossime all’annullamento esistenziale.
È tempo di cominciare a pensare che stiamo diventando una delle tante specie che si sono alternate alla guida del viaggio della vita… sta per finire la nostra frazione e ci tocca consegnare il testimone al prossimo concorrente per la prossima frazione.
È tempo di considerare le diversità etniche, culturali, religiose, economiche, generazionali preziose risorse superando i pregiudizi, steccati e incomprensioni storiche.
È tempo di scoprire che ognuna di queste diversità è ugualmente contenuta nell’intero della vita, in quelle cose comuni a tutti che dinamizzano e articolano ogni specificità e ricchezza.
È tempo che quelle diversità, pur distinte, producano un laboratorio di convivialità e si intreccino strettamente in un armonioso intero di simboli cosmici, culturali e religiosi.
È tempo di ritornare a illuminare nuovamente la terra, a distinguere la luce dalle tenebre, a guardare di nuovo i luminari del firmamento e fissare nuovi segni per stagioni, giorni ed anni.
È tempo di un nuovo essere che possa essere dinamicamente uno, nessuno, centomila… che possa visitare gli abissi e le viscere della terra; un essere che sviluppi livelli energetici nuovi in sintonia con l’entropia che ci circonda; un essere che abbia in dotazione nuovi recettori, nuovi modi di elaborare, nuovi modi di dar risposta, più veloci della luce e globali come fu l’inizio; un essere che possa sentire gli elettroni e le altre particelle, mettere casa nell’universo, toccare le galassie, giocare coi buchi neri, esprimere nel presente tutto il passato e tutto il futuro.