“RICERCA DEI ME.ME. E UTERO PSICHE’ [Ψ]”: feedback della quinta ed ultima giornata di corso (venerdì 19/11/10).

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RESOCONTO DELLA QUINTA E ULTIMA GIORNATA DI CORSO

Cari lettori,

ho iniziato a scrivervi nel tardo pomeriggio oggi, ma non potevo mancare di dare un ultimo feedback della giornata conclusiva del corso “Ricerca dei me.me. e Utero psiché (Ψ)”.

Prima di entrare in merito all’argomento, voglio informarvi che ho riletto il post pubblicato ieri mattina ed ho portato alcune modifiche in alcuni punti. Comunico quindi alle persone che hanno già letto il resoconto della giornata di giovedì che avrei piacere di sapere che lo rileggeranno.

Vi auguro adesso buona lettura e vi ricordo che se siete interessati dal materiale emerso in questo corso, potete richiedere gli atti deregistrati all’Associazione alla Salute ONLUS Marche, inviandoci una mail.

La mattinata è iniziata con l’ascolto da parte di Mariano e dei corsisti dei pareri critici relativi al “rito di immersione nella vita di Matteo Brunelli”. Diverse persone hanno potuto esprimere gli aspetti positivi del rito e anche quelli da migliorare. Per quanto mi riguarda, ho apprezzato lo spirito che i conduttori – Ekaterina, Sandra e Raffaele – hanno saputo trasmettere al gruppo nonostante la stanchezza che accusavano. Molto interessanti sono stati i simboli usati (penso ad esempio alla bella idea di intrecciare fili rosa e blu – femminile e maschile – per formare una rete di persone intorno al bambino) anche se questi simboli non sono stati tutti investiti dal valore che avrebbero meritato (il mucchio di terra e la caraffa d’acqua che simboleggiavano i me.me. da tralasciare, me.me. sfavorevoli per l’esistenza). Mi sono piaciuti gli impegni che diverse donne e uomini hanno preso nei confronti della giovane vita che avevano davanti a sé e dei loro genitori: ho avuto il sentimento che oltre ad esserci stati un padrino (Raffaele) e una madrina (Sandra), diverse persone hanno espresso il desiderio di entrare nelle loro vite per potersi intrecciare con loro e fare rete.

Alla fine di tale feedback proposto dal Dr. Loiacono, si è parlato dell’organizzazione dell’ultima giornata: costruzione di alcuni me.me. importanti non ancora abbordati tra cui il “me.me. della πολις” (polis); teoria sulla struttura del “me.me.” da riprendere e sviluppare (mattino e primo pomeriggio); incontro con il Sindaco di Ancona Fiorello Gramillano e consegna degli attestati di partecipazione.

Vorrei focalizzare ora la mia attenzione sulla parte dedicata alla teoria relativa alla struttura del me.me. Ad avermi colpita, è stato il seguente passaggio che mi sono appuntato in questo modo:

“Il me.me. gene per potersi esprimere ha bisogno del me.me. di un territorio, necessariamente femminile, di donna.

Il me.me. gravidanza ha bisogno di un’organizzazione sociale fondata su un determinato sistema di valori. Tempo fa, una donna incinta aveva una sua riconoscibilità: era in grado di figli ed era dunque madre; poteva usufruire di una serie di privilegi dovuti alla sua gravidanza. Facciamo un altro esempio, nella cultura ebraica, la donna sterile era considerata come una maledizione di Dio… [Certi retaggi culturali purtroppo possono ancora pesare sulle spalle delle persone…]

Il me.me. della trasmissione genetica sta nell’ovulo e nello spermatozoo, ma essi devono incontrarsi in un contesto particolare: di amore e sessualità.

Perché il me.me. sia un me.me. interessante relativamente alla nostra prospettiva, bisogna che sia ascendente, ovvero che parta dalla metastoria e attraversi successivamente i tre filtri della storia.

Il gene non è un me.me. karmico? Certo che lo è!… E come! Lo spermatozoo è molto frettoloso, ma anche determinato: fa un viaggio molto lungo per andare in cerca dell’ovulo. C’è molta somiglianza tra il meccanismo del gene e quello dei tossicodipendenti che per soddisfare il loro karma hanno trovato la soluzione della droga.

Il me.me. della meiosi in questo senso è molto interessante: la meiosi potrebbe essere definita cellula karmica; dalla riduzione nasce il karma (i 46 cromosomi si dimezzano). Da lì si diventa frettolosi o “iper-attivi”; tale iper-attività finisce quando ci si sente interi, overro quando si recuperano i 23 cromosomi mancanti.

Il me.me. della cellula germinale maschile (o spermatozoo) è dunque un me.me. karmico: se non incontra la sua metà, muore e non genera niente. Invece, da un incontro fortuito, può nascere un Einstein!…

In realtà il me.me. karmico se indirizzato, se incanalato bene, può realmente portarci a realizzare grandi cose e vari progetti… All’opposto, può sfociare in catene di negatività e circoli viziosi dai quali difficilmente si esce. In effetti, il me.me. karmico non sanato diventa ossessione. Penserò dunque, se ho avuto ad esempio una brutta esperienza con la mia figura di riferimento femminile, che tutte le donne sono inaffidabili; anziché scendere in profondità e risolvere gradualmente questo problema con mia madre [tale discesa necessita ovviamente di tanti strumenti di cui non posso adesso rendere conto], risalirò in superficie – al livello simbolico-razionale – e mi costruirò delle mie teorie rimanendone prigioniero/a. Attuo dunque la difesa-resistenza della razionalizzazione per non vedere il mio dolore originario: la mia delusione.

Tornando ad Albert Einstein potremmo dire che questo matematico aveva trovato la sua metastoria nei numeri; altri grandi artisti, [uomini come noi], l’hanno trovato nella pittura, nella musica, ecc. Tuttavia, spesso e volentieri, la loro arte non è stata loro una via sufficientemente profonda per reggere di fronte ai loro problemi: si pensi a Vincent Van Gogh o Robert Schumann…

Perché ci piace il me.me. “uguali nella diversità”? Perché ci permette di incontrare culture diverse dalle nostre o “semplicemente” persone diverse da noi, le quali danno a vedere le parti che ci mancano; tale incontro se profondo può diventare immersione e creare le condizioni per scambiarci pezzi nostri”.


E questo è solo un accenno alle perle di teorie che Mariano ci ha regalato ieri. Sarò ridondante, ma vi consiglio davvero di approfondire questi me.me. negli atti che verranno deregistrati da Barbara. Ci troverete tra l’altro una splendida applicazione dell’unità didattica “Home Life” e quindi dell’Epistemologia globale;
troverete anche la teoria del me.me. della virtualità che spacca tutto!… Per non parlare del me.me. dell’alimentazione che lascia senza voce… né fame! Difatti non resisto al piacere di accennarvelo adesso: innanzitutto questo me.me. è chiaramente karmico! Parto da un presupposto: possiedo un mio stato quiete che va di pari passo con la mia alimentazione. Mangio di continuo, ogni volta che sono in calo, ogni volta che sento una minima défaillance, butto giù qualche cosa! E’ una soluzione che ho trovato, più o meno inconsapevole, di ridurre l’insorgenza di altri bisogni o mancanze… Posso mascherare tale soluzione a sua volta di altre soluzioni: tecniche per ridurre questo bisogno di sfogare o colmare con il cibo… Ma sotto sotto, il bisogno originario ancora c’è. Tutto karma e nient’altro! Fin quando questo karma mi soddisfa vado avanti, ma quando inizio a sentire che le mancanze sono più forti delle mie soluzioni, affondo oppure mi ingegno a trovare altre soluzioni karmiche, oppure ancora con gli adeguati strumenti cerco di attraversare la Home Life per approdare a un nuovo stato quiete… più vicino alla mia specificità o Dharma se vogliamo.

Per gli spunti teorici mi fermo qui; vorrei scrivere due parole relative all’incontro con il Sindaco di Ancona al quale era presente anche Don Alvaro, prete salesiano, che ha accettato di mettere a disposizione sala e oratorio. Che dire di questo incontro sennonché sia stato molto piacevole perché Fiorello Gramillano si è messo in ascolto, ha dimostrato curiosità nei confronti della presentazione del corso fatta da Mariano Loiacono e apertura rispetto alle richieste fatte dal Vice-Presidente dell’Associazione alla Salute ONLUS Marche, Silvio Boldrini. Il corso si è chiuso con la consegna degli attestati di partecipazione dal Sindaco a tutti i partecipanti che venivano da 11 province italiane (Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia) e anche dal Belgio!

Ed ecco che il mio compito si conclude qui. E’ stato un piacere scrivere questi resoconti ogni sera o notte per me e per voi. Mi dispiace che sia già finita… Mi dispiace sopratutto che sia finito il corso! Non ci resta che rimboccarci le maniche e proporre a Mariano di tenere dei weekend di approfondimento sui me.me. Speriamo che accetti!

Vi mando un grosso bacio e vi saluto tutti; ci rivediamo tra qualche giorno su questo blog!

Cindy Recchia

7 Commenti

  1. serena

    Scusate… in un istante avevo pubblicato 4 volte il mio commento… neanche breve… 🙂

  2. serena

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  3. serena

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  4. serena

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  5. serena

    Mia cara Cindy,
    adesso che ho finito di leggere tutti i post da te pubblicati nei giorni scorsi, arriva il tempo di un mio personale commento allo straordinario lavoro che svolgi per e con il blog. Come passata amministratrice, conosco bene le difficoltà che anche la semplice impaginazione di un post può nascondere a chi si avvicina da profano a questa attività informatica. Nel tempo, come ho avuto modo di dirti personalmente in settimana, sono rimasta molto colpita dalla padronanza che stai acquisendo dei vari strumenti di pubblicazione, ma soprattutto dalla specificità con cui dai origine ai tuoi post, rendendoli veramente ricchi di riferimenti anche attraverso un buon uso del link. Credo che tutto il tuo impegno, unito alla tua creatività, abbiano condotto il blog a un passo di crescita molto importante: oggi non è più soltanto una bacheca informativa, ma riesce ad offrire sentieri di approfondimento facilmente accessibili e variamente percorribili. Il tuo lavoro quotidiano della scorsa settimana ne è un ulteriore esempio concreto. Certo ha avuto un alto prezzo per te in termini di energie investite: come già molti hanno scritto nei commenti, tornare da una giornata di corso teorico-prassico tanto coinvolgente e darsi il tempo di riprendere il materiale e sintetizzarlo in modo comprensibile, è davvero molto faticoso; ma quello che traspare dallo stesso blog è che il gioco è valso la candela, sia come arricchimento tuo personale in tempo reale rispetto all'evento vivo del corso, sia come ritorno (in termini di efficacia e quindi anche di soddisfazione per te) di trasmissione profonda ai non partecipanti.
    Con questo gran lavoro sei stata veramente pioniera di una nuova modalità di comunicazione "evento vivo-blog-esterno" e la cosa più importante secondo me è che l'interfaccia tra corsisti e non corsisti sia stato proprio il tuo vissuto quotidiano (attraverso tutti i codici) specifico. Mille e più ammirati complimenti da parte mia!
    Aprrofitto per rinnovare i ringraziamenti all'Associazione alla Salute Marche, che ha sostenuto egregiamente la complessa organizzazione del corso, allo stesso tempo mettendo in dinamica con il gruppo i propri me.me. karmici, offrendo con umiltà a tutti noi un grandissimo esempio di come sia possibile lavorare su più livelli, indirizzando le proprie energie in senso costruttivo anche laddove la fatica e la sofferenza potrebbero riprendere il sopravvento facendoci sprofondare nei vecchi meccanismi. Oltre ad averci ospitati in maniera impeccabile, avete incarnato il senso profondo del Progetto Nuova Specie, credo che questo sia stato un risultato prezioso, sviluppatosi al di là di ogni più rosea aspettativa.
    Chiudo ringraziando di cuore Mariano, che con la sua ricerca partita 44 anni fa è arrivato oggi a rendere possibile tutto questo, senza arrendersi di fronte alle innumerevoli difficoltà, senza smarrire la voglia di condivisione e continuando a credere che la pietra scartata potesse divenire testata d'angolo. Ancora oggi le sue capacità teoriche mi conducono all'incanto.
    Buona ripresa dell'ordinario a tutti, con un abbraccio. Serena

  6. Unknown

    Cara Pina,

    mi fa molto piacere poterci ritrovare proprio qui su questo blog! Sono contenta che tu lo abbia visitato e che dimostri entusiasmo per i me.me.

    Mi viene spontaneo dirti che fai bene ad interessarti a questi mediatori metastorici perché, dal mio punto di vista, sono un faro acceso sul mare della profondità.

    Grazie per il tuo calore. Anch'io ti voglio bene,

    Cindy

  7. pinapitta

    Cara Cindy, grazie per il lavoro che il tuo "me.me. dell'angolo a" ti ha fatto fare!!!
    Sei stata veramente straordinaria, non è affatto semplice esporre così sinteticamente ed efficacemente appunti di teoria, soprattutto dopo giornate intense e chi ha partecipato a qualche corso ne sa qualcosa.
    Colgo l'occasione per abbracciarti forte forte e mi hai tanto incuriosita che prenoterò gli atti attraverso una mail all'associazione.
    Ti voglio bene, Pina Pitta

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