Silvetti voleva farci la festa? E noi festeggiamo con lui!

Pubblichiamo di seguito l’invito per domenica prossima: bilancio e festa!

All’Assessore alla Sanità
Almerino Mezzolani

Al Dr. Gianfranco Rocchetti

Al Dr. Fabio Papino

Al Consigliere Regionale
Daniele Silvetti

Incontriamoci per conoscerci
L’Associazione alla Salute ONLUS di Ancona invita la S.V. all’incontro aperto “Incontriamoci per conoscerci” che si terrà domenica 20 gennaio 2008 alle ore 11.30 presso la Sala Parrocchiale della Chiesa del Crocefisso degli Archi di Ancona.

L’incontro sarà un’occasione per trascorrere insieme una giornata di riflessione e conoscere il “Metodo alla Salute”, frutto della trentennale esperienza sul campo del Dott. Mariano Loiacono, responsabile del Centro di Medicina Sociale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria OO.RR. di Foggia.
All’incontro saranno presenti il Dr Mariano Loiacono, il Dott. Roberto Boldrini, i componenti dell’Associazione alla Salute ONLUS di Ancona e le persone che partecipano ai Gruppi alla Salute.
Lieti di poterci incontrare porgiamo cordiali saluti.

Il Presidente dell’Associazione alla Salute
Raffaele Cimetti

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dalla Stazione di Ancona

11 Commenti

  1. Anonimo

    fabrizio e loretta sono michele semeraro e sto scrivendo per las prima volta in vita mia su un computer del cazzo ,del cazzo perche immaginatevi un ignorante della tecnologia come me ma esperto in modalita di vita disagiata quindi se afferrate il senso,e l afferate,io ora in un isola del profondo sud della spagna a casa dell mio amico massimiliano per la prima volta mi voglio fare presente in rete con il mio amore inmenso per la vita. siccome non ho potuto scribere sul blog mandate voi la mia testimonianza di vita. brutti impavidi paurosi di ascoltarvi e assecondare le vostre essigenze naturali di vita, continuate a sacr3ificare le vostre voglie non che esspresse produranno solo odio distruttivo per chi vi circonda ma sopratutto per la vostra vita che e ineguaiabile quindi unica. deficenti sottomessi al volere degli altri se avete ancora un minimo di governazione della vostra inutile vita aggrappatevi e spaccate tutto per uscire dalla gabbia inposta.dice che a parole e facile e sono d accordo ma se io ho potuto potete anche voi coglioni di vecchia specie.loretta e fabri vi abbrraccio forte forte
    08 settembre 4.07

  2. Unknown

    Ciao cari viaggiatori di Nuova Specie,
    un pensiero bellissimo per voi
    trovato stamattina sul blog di Faber.
    Risale all’8 settembre ed è di Michele Semeraro.

    Ve lo posto quì sotto.

    Grazie Michi.
    Ti vogliamo bene.
    Lori e Faber

  3. Fabrizio d'Altilia

    Ciao a tutti!
    Di tutti i commenti lasciati nelle ultime settimane ne ho letti ancora pochissimi, ma mi impegnerò a farlo.

    Intanto vi volevo dire che da oggi sarò di nuovo stabilmente on-line perché sono tornato tra le braccia del dio Fastweb!!! Yuuhuuu!!!

    😀

    A risentirci dal vostro admin con-vivente a Fano!

  4. Anonimo

    Che dire…., siamo alle solite.
    L’attaccamento ai vecchi sistemi – in qualunque contesto – se da un lato fornisce ai nostri fragili piedi un minimo di stabilità, dall’altra ci chiude inesorabilmente al nuovo, alle sperimentazioni alle nuove scoperte e in sostanza al futuro della nostra specie.
    Pensiamo, per restare al campo della medicina, a quello che hanno fatto e dovuto subire i grandi scopritori del passato che, vincendo resistenze enormi hanno proposto le loro nuove tesi pagando spesso di persona, boicottati e spesso emarginati fino a quando il mondo ha riconosciuto l’evidenza. E’ grazie a loro che oggi siamo quello che siamo.
    Per tornare all’episodio accaduto ad Ancona, non mi meraviglia più di tanto. E’ il solito vecchiume attaccato ai vecchi protocolli che non vuole riconoscere nuove strade per paura di perdere la terra sotto i piedi.
    Perché cambiare?, perché mettersi in gioco?, si sta tanto bene così!!. I “malati” prendono la loro bella pillola, fanno la solita terapia tranquilla e noi (operatori) facciamo altrettanto tranquillamente il nostro lavoro, portando a casa senza problemi il nostro solito stipendio. Nulla deve cambiare. Perché complicarsi la vita?.
    Evidentemente Boldrini e co. devono aver sconvolto questo apparente ordine. Cosa sono quegli abbracci? fra pazienti e addirittura con il Dottore? Ma scherziamo?, in quale protocollo sta scritto? E poi qualcuno addirittura si è tolta la camicia o è rimasto senza pantalone!!. La fantasia galoppa. Immaginiamo quello che succede quando non li vediamo!!!!. Gireranno film hard? O fumeranno qualcosa?? S…S..ascoltate, ma non lo dite a nessuno, una sera di luna piena io li ho visti sgozzare un gallo e tingersi il corpo nudo con il sangue!!.
    Ma scherziamo? Il metodo introdotto da Loiacono e poi da Boldrini è l’unica novità nel panorama squallido della psichiatria odierna. Del resto basta guardare i malati psichici curati tradizionalmente. Sono morti viventi, che si trascinano stancamente verso la loro fine facendo la fortuna di tutto il sistema (costosissimo) che gli sta intorno. Osserviamo invece i “pazienti” che sperimentano il metodo alla salute: hanno i loro bravi problemi è vero (e chi non ce li ha?) i loro vizi e loro virtù, ma sono vivi. Integrati in mezzo a tutti noi. Possono fare una vita normale.
    Spiegato quindi i sospetti e le resistenze che il metodo ha avuto prima a Foggia ed ora in Ancona.
    Ma sono proprio i giovani il punto fermo di questa novità. Non dice niente questo alle autorità preposte?? I numerosissimi giovani che seguono i loro coetanei in difficoltà, mettendosi in discussione essi stessi, sono la prova della onestà intellettuale di tutto quello che si fa nei gruppi alla salute. In un contesto in cui ognuno partecipa al gruppo le proprie difficoltà e i fantasmi che agitano la propria anima fonte di tanti guai, l’abbraccio diventa un gesto fondamentale e ha il significato di condivisione volta ad allentare quella tensione che spesso lega il nostro corpo sin da bambino ed è la causa di tante difficoltà che poi sfociano in problemi psichiatrici seri.
    Qualcuno si è spogliato? Potrà anche essere vero, certamente non sarà stato un gesto gratuito se visto in una certa dinamica liberatoria che in quel momento magari era utilissima al soggetto.
    D’altra parte gesti simili non succedono in altri ambiti psichiatrici tradizionali? Certamente, penso. Solo che vengono subito bloccati attribuendo ad essi ipocriti significati morbosi.
    Superficiale e dilettantistica è stata poi la reazione della stampa locale, ma avviene anche in quella nazionale. Come al solito si sbatte in faccia al lettore un titolo (il sesso come terapia) che è tutto un programma salvo poi a spiegare nell’articolo che segue che si tratta di pure intuizioni, congetture o sospetti. Così si evitano denuncie ma tant’è, il titolo in prima pagina ha fatto il suo dovere. Il lettore memorizza soprattutto quello. Roba che nemmeno nella “cronaca vera” di quarant’anni fa succedeva. E i politici poi, come sciacalli pronti a cavalcare l’onda pur di fare le scarpe al concorrente. Ma quando il nostro paese maturerà???
    Sto leggendo per la seconda volta il libro “qualcuno volò sul nido del cuculo” dal quale è stato tratto anche un famoso film: la tematica è la stessa e guarda caso anche li c’è il protagonista (un malato in trattamento) che diventa suo malgrado un terapeuta. Sconvolge tutti gli schemi della psichiatria tradizionale, introducendo nell’ambiente l’allegria e il contatto corporeo. Il reparto che prima era una specie di obitorio diventa un luogo vivo dove i “malati” parlano ridono esprimono emozioni. Addirittura, riesce a far entrare una prostituta per il suo amico psicotico che dopo la “terapia” non balbetta più. La storia, se qualcuno ricorda, finisce purtroppo tragicamente. La psichiatria ufficiale esprime la condanna a morte per il protagonista, vittima sacrificale, che viene lobotizzato e poi ucciso per pietà dal suo amico finto scemo. Ma il gesto finale di quest’ultimo che rompe la finestra e conquista la libertà ha il significato simbolico di vittoria finale. L’alternativa c’è e passa attraverso la lotta e il sacrificio.
    Tutta la mia solidarietà agli amici di nuova specie e soprattutto a Fabrizio (io lo conosco bene) che ora è un protagonista di primo piano grazie proprio al metodo. Era un fiore apatico appena abbozzato destinato a un futuro scialbo, ma ora in grado di proporsi da protagonista. Avanti tutta!!!
    m@angelo

  5. Anonimo

    Come va la festa? E’ vero che nessuno delle istituzioni è venuto? La lumaca antenata ci insegna che ci vuole il tempo che ci vuole e quando sarà arrivato il tempo giusto, il kairos, non sarà mai troppo tardi! Ve lo dice una che di tempo se ne è concessa tanto.

  6. Anonimo

    Mah, secondo me Silvetti non ha tutti i torti. Ho partecipato ai gruppi alla salute e ci sono state persone che sono state spogliate e per quel che riguarda il campeggio a portonovo ne ho sentito parlare da alcuni utenti che lo hanno fatto…
    Penso che ora, con la supervisione di Rocchetti e la commissione d’indagine Silvio dovrà, suo malgrado, darsi una regolata e adattarsi alle regole,a tutto vantaggio del metodo che, quando io l’ho lasciato, stava degenerando parecchio (opinione personale)

  7. Anonimo

    prova

  8. luna margherita

    libera se non vuoi essere “anonima” basta che su “nickname” scrivi un nome che ti pare, non c’è bisogno di registrarsi.

    ti abbraccio, spero di vederti presto

  9. luna margherita

    “…si trasforma in un razzo missile, con circuiti di mille valvole…”

    🙂

    ciao anna, un bacio

  10. Anonimo

    Forza ragazzi, avanti tutta. Facciamogli vedere chi siamo. Mettete fuori tutto il vostro sapere emotivo, disarmate le loro difese-resistenze con tutte le competenze di accompagnamento che avete acquisito in questi anni.Vedrete che ciò che sta accadendo si risolverà in aiuto-contro per il Metodo alla Salute e in un boumerang per chi ha alzato questo polverone. Finalmente il Metodo è uscito dall’anonimato e avrà, come ho già scritto, il riconoscimento che si merita. Vi abbraccio tutti.

  11. Anonimo

    Ciao, sono Libera, non sarò con voi alla festa ma vi penserò perchè quest’idea mi sembra proprio l’espressione del Metodo che non butta niente ma trasforma (scus e ‘ncus), scuci e ricuci con la stessa stoffa. Benvenuto Silvetti!

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